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giovedì 25 aprile 2019

L’ARTE DI BERNARDINO DI BETTO


Fonte web: Giorgio Faina

In questo post parliamo di un dipinto che, al contrario di quelli di cui di solito mi interesso,   anziché essere stato trafugato dall'Umbria è oggi custodito in una collezione privata perugina che lo ha acquistato sul mercato internazionale dell'arte. Dietro questo dipinto c'è una “curiosa” vicenda ambientata a Roma alla fine del 1400 e che vede protagonisti un papa, Alessandro VI, una dama raffinata e bellissima, Giulia Farnese, ed uno degli artisti più estrosi del nostro Rinascimento, Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio.
Il dipinto raffigura una Madonna col Bambino benedicente e, ai loro piedi, un Papa adorante. Ma l’opera, per la presunta presenza di Giulia Farnese nella figura della Madonna, causò infiniti scandali; secondo una diffusa voce di corte, la giovane e conturbante Giulia Farnese era ritenuta l’amante del papa. L'affresco fu prima censurato e infine distaccato sotto il pontificato di Alessandro VII. Le immagini della “Madonna” e del “Bambin Gesù” furono separate e divennero due dipinti a sé stanti (entrarono a far parte della collezione privata dei Chigi) mentre il ritratto di Alessandro VI scomparve definitivamente.
Nel 2004, dopo quasi cinque secoli di oblio, il dipinto del Bambin Gesù, ora chiamato “Bambin Gesù delle mani” (affresco frammentario staccato a massello; 48,5 x 33,5 cm; databile al 1492 circa) comparve sul mercato dell'arte e fu acquistato dalla “Fondazione Guglielmo Giordano” di Perugia dove è attualmente custodito. Esso raffigura un Bambino Gesù benedicente di incomparabile bellezza, delicatamente trattenuto da tre mani che ne svelano l'intima connessione a due altri enigmatici personaggi tagliati fuori dal campo pittorico.







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