Tengo a salutare tutti i lettori di queste pagine e soprattutto quelli che vorranno dedicare attenzione al mio articolo. Sono un docente di Arte e Immagine neo arrivato in questa scuola, secondaria di primo grado che porta il nome di un grande artista rinascimentale: Bernardino di Betto.
Ho chiesto di poter far parte di questa squadra di lavoro perché amo l’idea di poter contribuire, con tutte le mie forze, a far capire alle famiglie che decideranno di mandare i loro figli a questa scuola che l’arte è il migliore strumento educativo.
Pedagogisti di notevole spessore hanno indicato l’arte, con la sua manualità e il suo intrinseco messaggio comunicativo, come strumento privilegiato per la crescita delle persone.
Mi riferisco a John Dewey e la scuola di Chicago, a Maria Montessori che agevola lo sviluppo dei più piccoli attraverso lo stimolo alla curiosità, l’osservazione è il ragionamento. Parlo di Bruno Munari e i suoi innumerevoli interventi in ambito educativo e Loris Malaguzzi che indica come finalità non tanti il risultato quanto il percorso che scorre attraverso le trame dell’arte. Come non parlare di Sir Hrbert Read che scrisse un libro diventato una pietra miliare che è ”Learning through Art” oppure all’opera di Cristina Francucci e Marco Dallari dall’ esplicito titolo “L’esperienza pedagogica dell’arte”, indicando questo vasto mondo come fonte inesauribile di argomenti educativi.
Mi permetto di aggiungere una passione smodata che ho nei confronti del percorso suggerito dalla pedagogista brasiliana Ana Mae Barbosa che propone un approccio triangolare come
Approccio educativo dell’arte, all’arte.
Educare attraverso l’arte, dunque, è il motto che adotto con forte energia perché sono convinto che la sua complessità possa migliorare la ricchezza interiore di tutte le persone stimolandone l’immaginazione è la creatività, soprattutto quelle in età evolutiva.
Nessun commento:
Posta un commento